Il canto è uno stato mentale!
Il cantante d’opera esercita le proprie facoltà vocali attraverso un’attività integrata di mente e corpo. Quest’ultimo, al servizio dell’emissione sonora, coinvolge non solo le corde vocali, ma anche muscoli, ossa, membrane e spazi risonanti, tutti partecipi nell’azione funzionale dell’atto vocale.
L’interazione sinergica tra corpo e mente permette al suono di vibrare ed espandersi in modo unico. La consapevolezza corporea, unita alla varietà delle percezioni mentali, rende il cantante un viaggiatore e un abitatore di luoghi interiorisingolari.
Tuttavia, questo equilibrio può essere compromesso non solo da disfunzioni organiche, ma anche da disarmonie psichiche. Anche se leggere, queste possono generare distorsioni percettive, che si manifestano come carenze o eccessinell’esperienza del canto.
Paradossalmente, questo mondo “alterato” può svelare una nuova funzione espressiva: una diversa modalità di “stare nel mondo”, dove il canto diventa un vero e proprio stato mentale. Secondo la psicologia fenomenologica di L. Binswanger, non si tratta più di correggere “errori”, ma di comprendere modi autentici di esistere, dove la voce riflette strutture profonde dell’essere.
Questa visione porta a una “pertinentizzazione” delle alterazioni vocali: non come anomalie da eliminare, ma come segnali da ascoltare, per restituire equilibrio e armonia. A tal fine, si propone un percorso somato-relazionale, basato su una metodologia che libera le cosiddette “armature della voce”.
La voce cantata, così, può facilitare la trasformazione della materia traumatica psicocorporea, diventando parte di un processo terapeutico parallelo. Questo si affianca a modelli come la psicanalisi freudiana (rimozione, spostamento, sublimazione) e la bioenergetica di Lowen, che sottolinea il legame tra inibizione, tensione muscolare e autoespressione.
Un’emozione inespressa si cristallizza nei muscoli, impedendo l’autenticità della voce. Il canto, allora, è una cellula inconscia, uno spazio psichico da cui emergono le profondità dell’esistenza. Indagando questa energia dinamica, potremo capire quanto essa influenzi il cantante e determini il suo destino espressivo.
Tutto questo confluisce in una prospettiva pedagogica, che vuole proporre un insegnamento del canto lirico fondato su una maggiore autocoscienza. L’obiettivo è creare un format educativo profondo, ispirato al training dell’ascolto, come suggerito da Alfred Tomatis:
“[…] l’ascolto è qualcosa che è rivolto all’infinito […] se noi sappiamo ascoltare, non è più il nostro essere che ascoltiamo, non siamo più noi che cantiamo se ci lasciamo cantare […]”.
Grazie a tutti per la collaborazione.
Buon lavoro!

ADALO
Accademia di alto perfezionamento vocale D’Annunzio Lombardi






Gianni Schicchi
Agosto 2020
in collaborazione con
il Festival Internazionale di Tagliacozzo





















Opera proibita
Agosto 2020
in collaborazione con
il Festival Internazionale di Tagliacozzo







Quadri d'opera
Agosto 2020
in collaborazione con
il Festival Internazionale di Tagliacozzo










Stabat mater
Agosto 2020
in collaborazione con
il Festival Internazionale di Tagliacozzo









